A dispetto dei piccoli numeri produttivi, il mondo vinicolo dell’Isola d’Elba mostra una grande vitalità. Ne è un esempio la neonata Agricola Piano B di Portoferraio (LI), azienda guidata dalla 23enne Margherita Brandi assieme ai familiari, e uscita da quest’anno sul mercato con due etichette della vendemmia 2019.

La B si spiega con la genesi del progetto, avviato grazie all’acquisizione all’asta di un vecchio vigneto di circa un ettaro e mezzo. Nelle intenzioni originarie la famiglia – proprietaria anche dell’azienda agricola Due Palme – cercava nuovi appezzamenti per ampliare le proprie colture di grano della varietà Senatore Cappelli (utilizzato, fra l’altro, per ricavare la loro ricercatissima birra artigianale La Biretta Elbana), ma quando si è presentata l’occasione di comprare dei vecchi filari di Aleatico, ecco che il Piano B ha preso forma.
Non è stata un’impresa semplice, visto che le viti versavano in stato di abbandono e il suolo in prevalenza sabbioso, pieno di grossi massi e in forte pendenza, non si prestava a una lavorazione facile; il ritorno alla produttività ha dunque richiesto tre anni di sforzi, condotti con la tenacia tipica degli elbani e ripagati dalla qualità dei vini.



Degli interventi in vigna si occupa Simone Galletti, zio di Margherita, che ha appunto curato il recupero dei filari, mentre sotto l’aspetto enologico, Piano B conta sul prezioso supporto di Italo Sapere, vero guru della viticoltura nell’isola, che ha garantito l’appoggio della sua cantina di Mola e tutta l’esperienza nell’assecondare il terroir, caratterizzato da clima mite, presenza di correnti d’aria marine, rilievi molto ondulati e terreno ricco di minerali, specificamente nella parte orientale dove si trova l’azienda. Il suggello arriva infine dal vitigno Aleatico, che qui ha trovato un suo habitat peculiare impossibile da riprodurre altrove.


Incontro Margherita per la degustazione proprio nella tenuta Due Palme, in località Schiopparello, già abitazione dei suoi nonni e adesso anche agriturismo. Attorno a noi una fetta dello splendido oliveto che fornisce un altro vanto dell’impresa agricola, l’olio extravergine dato da quattro cultivar toscani, l’unico a fregiarsi del bollino IGP in tutta l’isola. E’ proprio l’olio a fare gli onori di casa, versato su due bruschette assieme ai pomodori dell’orto.



Si parte con l’assaggio del Margotta -così viene chiamata affettuosamente Margherita – Rosato di Toscana IGT 2019, prodotto in 1800 bottiglie, con macerazione di poche ore sulle bucce, dal colore tenue tendente al salmone. Negli aromi si rintraccia l’impronta dell’isola, con note delicate vegetali, macchia mediterranea, piccoli frutti a bacca rossa, e in fondo un lieve richiamo terroso. In bocca si apprezzano subito la freschezza e il gusto pieno, minerale, scorrevole; sul palato affiora un piacevole sapore agrumato di pompelmo rosa, con finale amarognolo. Veramente adatto come aperitivo per le calde serate estive, tanto che ne chiedo subito un altro bicchiere!



L’Aleatico Passito DOCG 2019 Dedicato a Fabrizio (800 bottiglie prodotte) rappresenta un omaggio al nonno, legato in modo profondo alla campagna elbana e desideroso di riprendere la produzione vinicola che praticava in gioventù, e che Margherita ha scelto di gratificare col vino simbolo del territorio.
Le uve sono lasciate appassire parte in graticci e parte sui filari per due settimane, poi vinificate in solo acciaio. Colore rosso rubino scuro, al naso profumo di frutta matura e confettura, in particolare amarena, unito a un tocco di fragranze di bosco, come la corteccia di pino; sorso cremoso e rotondo, di una dolcezza misurata e in equilibrio con l’acidità, che si spande piacevole in bocca e permane a lungo, perfetto a fine pasto e per la meditazione, senza dimenticare il classico abbinamento con la “schiaccia briaca”.
Un esordio da tenere in mente per Margherita e i suoi vini, che portano con semplicità e carattere il marchio dell’Elba. Con queste premesse, il Piano B funzionerà a lungo.


