NEL TEMPIO DELLE ACQUE SFILANO I VINI ROSSI DELLA COSTA TOSCANA

A parlare di vino, dici Toscana e subito si pensa al Chianti Classico o al Brunello di Montalcino. Ma il patrimonio della nostra regione può vantare tante altre perle della viticoltura, oltre alle due denominazioni universalmente più riconosciute. Alle splendide Terme del Tettuccio di Montecatini Terme, nel weekend del 19-21 settembre, sono andate in scena le migliori produzioni delle province toscane che si affacciano sul Mar Tirreno – da Massa Carrara a Grosseto – e che, dal punto di vista climatico, beneficiano della sua positiva influenza.

L’ingresso delle Terme del Tettuccio a Montecatini

Una kermesse di degustazioni tutta dedicata ai vini rossi, non a caso intitolata “Red Carpet”: a organizzare la rassegna – una delle prime aperte al pubblico dopo il lockdown – l’associazione Grandi Cru Costa Toscana, assieme all’agenzia Event Service Tuscany e con il supporto dei validi sommelier scelti dalle delegazioni FISAR di zona.

Comune denominatore della fascia costiera è la felice convivenza di vitigni internazionali e autoctoni, a partire dal classico taglio bordolese (a base di cabernet sauvignon) di Bolgheri, per giungere ai sangiovese in purezza della DOCG Morellino di Scansano. Un panorama ampio e variegato che raggiunge punte d’eccellenza e nasconde molte piccole sorprese. Mi muovo fra i banchi d’assaggio per scoprire le circa 100 etichette presenti, nel rispetto delle disposizioni anti-COVID (non si possono toccare le bottiglie, né poggiare niente sul tavolo) che all’inizio creano qualche difficoltà, ma si metabolizzano in fretta.

Alla prima tappa si incontrano la Lunigiana e l’Alta Versilia, terre conosciute per i bianchi, ma dove si custodiscono anche uve a bacca rossa altrove introvabili – vermentino nero, massaretta, pollera – coltivate da pochissime aziende, e in grado di regalare prodotti dalla forte identità. Una viticoltura eroica, che nasce in un territorio complesso, rannicchiato tra mare e montagne, e per questo denso di sfaccettature da interpretare con cura e passione.


Largo spazio viene dedicato alla Provincia di Lucca, area sempre in grande fermento, nota agli wine lovers per ospitare una rete di vignaioli aderenti ai principi della biodinamica, senza scordare la DOC Montecarlo. Forte è qui la diffusione di vitigni dall’origine transalpina – in particolare merlot, syrah e pinot nero – partita con la dominazione napoleonica, e proseguita con l’opera del proprietario terriero Giulio Magnani che sul finire del 1800 ne promosse l’impianto su larga scala. Non mancano però le rarità autoctone, ad esempio il buonamico, di recente recuperato e utilizzato per ora in blend con altre varietà.

Pisa offre le sue migliori espressioni nell’entroterra, in particolare nella fascia collinare della Valdera e nell’Alta Maremma, vicinissime al mare in linea d’aria e costellate da numerosi boschi e riserve naturali. Borghi storici come Peccioli, Terricciola, Riparbella, Montescudaio, annoverano aziende ormai affermate, in cui sono valorizzate in egual misura uve locali e non. Anche qui si contano esperienze consolidate di viticoltura biodinamica, spesso abbinate a cantine dall’architettura moderna perfettamente integrate nel paesaggio.

Per la Provincia di Livorno il nome più quotato resta fuor di dubbio la citata Bolgheri, che garantisce livelli di qualità costanti sia nei marchi blasonati, sia con le piccole realtà. Se il modello francese permane come punto di riferimento, per uvaggi e metodi di affinamento (leggi barrique), si segnala una serie di interessanti variazioni sul tema che contribuiscono ad arricchire la denominazione.

Scendendo verso Grosseto, diventano protagonisti i consorzi del Morellino di Scansano e di Montecucco, col sangiovese che torna ad essere il principale vitigno coltivato, declinato in più sfumature secondo la zona di provenienza (si arriva fino ai piedi del Monte Amiata). Accanto all’uva principe della Toscana, un ruolo di primo piano è giocato dal ciliegiolo, che in Maremma ha trovato un habitat ideale. Da evidenziare poi il potenziale dell’area di di Pitigliano dal tipico suolo tufaceo, capace di conferire ai vini un timbro peculiare.

A concludere, una grande sala interna delle Terme ospita il settore Top Wines, che permette di apprezzare appieno il pregevole lavoro fatto negli anni dai vignaioli della costa tramite le loro bottiglie di alta gamma, stabilmente ai vertici delle guide specializzate. Dunque, se avete l’occasione, non esitate a provare i vini di questa parte di Toscana, che vi procureranno piacevoli – e forse inaspettate – soddisfazioni.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...